Meditazione e tecniche di rilassamento - Dott.ssa Carolina Milanesi - psicologa e psicoterapeuta

I miei approcci: meditazione e tecniche di rilassamento

Altre tecniche che utilizzo nel mio lavoro

Per il benessere interiore

LA MEDITAZIONE O MINDFULNESS

E’ una tecnica che ha come significato portare attenzione al momento presente in modo curioso e non giudicante (Kabat-Zinn, 1994). E’ quindi un processo che applica la capacità di portare attenzione al momento presente, consapevolezza e accettazione del momento attuale (Hanh, 1987).

Il fine ultimo della mindfulness è quello di togliere la sofferenza, applicando una comprensione e accettazione profonda di qualunque cosa accada attraverso un lavoro attivo con i propri stati mentali. Secondo la tradizione originaria, la pratica della mindfulness dovrebbe permettere di passare da uno stato di disequilibrio e sofferenza ad uno di maggiore percezione soggettiva di benessere, grazie ad una conoscenza profonda degli stati e dei processi mentali.

Esistono vari tipi di meditazione, ognuna con caratteristiche specifiche, modi di azione a livello fisico, psichico e psicologico. Esse sono accomunate dal fatto di comportare un addestramento volontario da parte della persona della propria attenzione e consapevolezza. Ad esempio, alcune insegnano alle persone a focalizzare la loro attenzione su un mantra da ripetere in silenzio, un suono, un’immagine visiva, un oggetto o una domanda. Nella meditazione consapevole il soggetto viene invitato a focalizzarsi sulla respirazione al fine di allenare le proprie capacità di concentrazione.

La pratica costante quotidiana promuove lo sviluppo della stabilità, della calma interiore e una condizione di mente non reattiva. Quest’ultima, a sua volta, permette di affrontare tutti gli aspetti che la vita presenta, compresi l’ansia, la paura e il dolore. Sono proprio la stabilità e la non reattività che fanno sì che sia possibile diventare degli osservatori compassionevoli di se stessi e degli altri.

I benefici della meditazione sono numerosi, tra questi troviamo:

  • Riduzione dello stress e dell’ansia riducendo l’infiammazione cellulare e i livelli di cortisolo nel sangue, stimola il sistema nervoso simpatico a rilasciare sostanze antinfiammatorie e a ridurre la produzione di quelle che creano infiammazione.
  • Migliora la salute emotiva, si sviluppa gratitudine, gioia e compassione verso se stessi e il mondo,
  • Incrementa l’attenzione, la memoria a breve termine e la capacità di concentrazione,
  • Riduce la pressione arteriosa e protegge da cardiopatie e infarto,
  • Aiuta a gestire emozioni più spiacevoli come la rabbia, l’ansia , la tristezza,  ecc
  • Aiuta a curare la ruminazione nella depressione (Hofmann et al., 2010).,
  • Sviluppa le capacità intuitive rendendoci più creativi e abili nel problem solving,
  • Riduce la percezione del dolore,
  • Aumenta la consapevolezza del proprio corpo e della propria mente.

TRAINING AUTOGENO

Training autogeno è una tecnica di rilassamento e di concentrazione psichica ideata negli anni ’30 da Johannes Heinrich Schultz a partire dallo studio sistematico delle applicazioni dell’ipnosi e dell’autoipnosi in ambito clinico (Schultz, 1986). Questa tecnica permette di raggiungere un buon equilibrio psicofisico attraverso uno stato interno di benessere, calma ed armonia. I benefici del training autogeno sono (Schultz, 1986; Peresson, 1985):

  • Rilassamento e autoinduzione di uno stato di calma;
  • Benessere psicofisico;
  • Autoregolazione di funzioni corporee involontarie;
  • Recupero delle energie fisiche e psichiche;
  • Potenziamento delle prestazioni psicofisiche;
  • Miglioramento delle capacità mnestiche;
  • Autodeterminazione;
  • Introspezione e autocontrollo.

Questa tecnica modifica lo stato psicofisico del soggetto che la utilizza, regolarizzando le funzioni vitali e scaricando le tensioni accumulate nel corpo e nella mente. Tale tecnica è indicata per il trattamento di disturbi d’ansia, balbuzie, nevrosi fobiche, sindromi depressive reattive e per alcuni tipi di disturbi sessuali (Wallnöfer, 1993; Zuliani, 2003 – 2004) e anche nel trattamento di molti disturbi come cefalea vasomotoria, gastrite, asma, eczema, tachicardia (Wallnöfer, 1993).

RILASSAMENTO PROGRESSIVO DI JACOBSON

Edmund Jacobson era un medico e ricercatore che all’inizio del 1900 studiò il funzionamento della muscolatura. Egli si accorse che la tensione muscolare si manifestava con ansia, stress e paura.  Da qui ideò un metodo di rilassamento basato sull’apprendimento della decontrazione muscolare volontaria.

Tutto il procedimento si basa sull’alternanza della contrazione/rilasciamento di tutti i distretti muscolari al fine di ottenere un rilassamento globale che interessi tutto il corpo.

In primo luogo è importante insegnare alla persona a  sviluppare la capacità di individuare lo stato di tensione muscolare. Per raggiungere questo obiettivo si insegna al soggetto a percepire la differenza tra tensione e rilassamento, attraverso ripetuti esercizi di contrazione volontaria e prolungata delle varie zone del corpo, fino a quando sarà in grado di avvertire anche minime contrazioni muscolari.  Una volta che il soggetto ha imparato ad avvertire la tensione dei vari gruppi muscolari, sarà in grado di rilassare i muscoli che non sono interessati al movimento che sta effettuando e sarà anche in grado di applicare in ogni attività esclusivamente la quantità di tensione muscolare necessaria.